Diritto del lavoro
I rapporti di lavoro si fondano su un contratto. Per tale contratto la forma scritta non è obbligatoria. Il suo contenuto può essere molto breve, limitandosi a descrivere l’effettiva prestazione di lavoro da parte del dipendente e il principio per determinare la retribuzione. Quanto non espressamente previsto nel contratto è regolato ai sensi di legge o da altre norme, ad esempio un contratto collettivo.
In caso di controversia, lo Studio tutela gli interessi dei propri clienti, sia come dipendenti che come datori di lavoro, soprattutto nelle seguenti situazioni:
Licenziamento illegittimo
In linea di principio, il datore di lavoro è libero di risolvere il contratto di lavoro, a condizione che vengano rispettati il periodo di preavviso e la durata del preavviso. Tuttavia, la legge qualifica alcuni licenziamenti come illegittimi, come nel caso in cui il licenziamento sia legato a un motivo inerente la personalità del dipendente.
Nel contesto di conflitti tra diversi dipendenti, o tra un dipendente e un quadro, il datore di lavoro talvolta può decidere di licenziare quello che considera l’elemento di disturbo.
Tuttavia, ciò è possibile solo se il datore di lavoro ha adottato tutte le misure che ci si può aspettare da lui per disinnescare il conflitto, altrimenti il licenziamento potrebbe rivelarsi illecito.
Il licenziamento è illecito anche quando è discriminatorio, ovvero fondato su razza, nazionalità, religione, stato di salute, ecc.
Il dipendente che, in buona fede, solleva pretese derivanti dal contratto di lavoro e viene licenziato per questo motivo è vittima di un licenziamento illecito. L’appartenenza o meno del dipendente a un sindacato non deve essere causa del licenziamento, altrimenti si tratta di licenziamento illegittimo.
La giurisprudenza del Tribunale federale considera altresì illecite determinate decisioni di licenziamento per il modo in cui sono state comunicate. Il datore di lavoro deve infatti esercitare il proprio diritto di risolvere il contratto dimostrando una certa considerazione, in particolare nella procedura di licenziamento. Ciò vale in particolare per i dipendenti che lavorano in azienda da molti anni.
Lo Studio sarà lieto di consigliare i propri clienti e di difendere i loro interessi in qualsiasi situazione che possa sorgere in relazione a un licenziamento illecito, sia prima di una eventuale azione legale che nell’ambito della stessa.
Mobbing / Molestie psicologiche
La molestia psicologica è definita come una serie, che si sviluppa su un lungo periodo di tempo, di frasi e/o azioni ostili, espresse o manifestate da una o più persone nei confronti di un terzo divenuto un bersaglio. Si verifica in una situazione di conflitto, ma non tutti i conflitti si configurano come casi di mobbing.
Le molestie psicologiche sono caratterizzate da attacchi personali, frequenti e ripetuti da parte di colleghi, superiori o persino subalterni. Secondo la giurisprudenza, in genere, per essere considerate mobbing le molestie devono perdurare per almeno sei mesi. Questi attacchi provocano danni alla salute a causa dello stress e della tensione subita dalla vittima. Può trattarsi di danni invalidanti.
Il datore di lavoro, dal canto suo, ha l’obbligo di prevenire questo tipo di situazioni adottando le misure necessarie per risolvere i conflitti ed eliminare i fattori di rischio.
La responsabilità del datore di lavoro può essere invocata con riferimento alla condotta dei suoi dipendenti nei confronti di un collega.
La vittima di mobbing ha diritto ad un risarcimento. Ciò copre sia il risarcimento del danno morale, destinato a compensare le sofferenze psicologiche subite, sia il risarcimento per il mancato guadagno o del danno economico futuro, ossia l’impossibilità di continuare a percepire un reddito equivalente a quello ricevuto prima di ammalarsi.
Il contenzioso relativo alle molestie psicologiche è spesso complesso. Richiede un’attenzione particolare e lo Studio è in grado di difendere gli interessi dei propri clienti in questo tipo di situazione.
Bonus, retribuzione, straordinari
La retribuzione di un dipendente non è sempre fissa. Molti dipendenti beneficiano di una parte variabile della retribuzione, oltre allo stipendio base.
Il diritto alla retribuzione variabile (bonus) dipende principalmente dalla formulazione del contratto di lavoro. Questo elemento può essere frainteso, portando a dissidi tra datori di lavoro e dipendenti.
La retribuzione degli straordinari può essere esclusa contrattualmente. Per la maggior parte dei dipendenti, ciò significa un orario di lavoro superiore alla durata del contratto, fino a 45 ore settimanali. Oltre a questo limite, per la maggior parte dei posti di lavoro è prevista una retribuzione degli straordinari, con una maggiorazione del 25%.
Se l’importo dello stipendio è significativo, può essere utile chiedere una consulenza legale sulla questione dei bonus e degli straordinari in particolare.
Contratto collettivo di lavoro
L’Ufficio federale di statistica contava 581 contratti collettivi di lavoro che, al 1° marzo 2018, riguardavano 2.115.300 collaboratori.
I contratti collettivi contengono disposizioni normative che regolano questioni quali stipendi e salari, l’orario di lavoro, le tutele contro il licenziamento, l’indennità per inabilità al lavoro in caso di malattia, le ferie e i periodi di riposo.
Sono applicabili a uno specifico settore di attività in un territorio definito. L’ambito di applicazione dei contratti collettivi può essere ampliato con decisione dell’autorità competente, in particolare del Consiglio federale per i contratti nazionali.
Le caratteristiche specifiche di questi testi richiedono spesso la consulenza e l’assistenza di un avvocato, soprattutto in caso di controversie sulla loro applicazione.
Lo Studio in grado di difendere gli interessi dei propri clienti in questo tipo di situazione.
Previdenza sociale
Il contratto di lavoro comporta l’assoggettamento a diverse assicurazioni.
In caso di inabilità al lavoro, possono sorgere problemi nell’ottenere il risarcimento dovuto al lavoratore. Questa inabilità è coperta dall’assicurazione contro gli infortuni o dall’assicurazione contro la perdita di guadagno in caso di malattia? Cosa succede se l’assicurazione contesta l’effettiva incapacità? Cosa accade con riferimento alla salute del lavoratore alla scadenza del contratto di lavoro?
La controversia con il datore di lavoro o con le assicurazioni rende necessaria la consulenza di un operatore del diritto.
La posta in gioco, dal punto di vista economico, è alta, poiché spesso si tratta di mesi o addirittura di anni di indennizzi.
Redazione di contratti
Le controversie contrattuali sono spesso dovute a una diversa comprensione del contratto stesso. È quindi utile redigerlo in modo chiaro e completo per evitare interpretazioni errate.
Lo Studio può procedere alla redazione di contratti di lavoro, favorendo l’uso di tutti gli strumenti contrattuali, nel rispetto del diritto pubblico del lavoro (in particolare della legge sul lavoro e i relativi decreti), nonché di altre norme imperative, ad esempio quelle derivanti da un contratto collettivo di lavoro.
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